Dal 21 al 23 giugno 2024 si potrà visitare la mostra “L’altro verde – Esplorazioni creative del paesaggio urbano dimenticato” al Parco Garbatella, in via Rosa Raimondi Garibaldi, durante la XXXI edizione della Festa per la Cultura, organizzata dall’Associazione Culturale Controchiave.
Il progetto, nato all’interno di Officine Fotografiche, è stato coordinato da me, Antonella Simonelli e Laura Bussotti.
Hanno partecipato alla sua realizzazione i fotografi: Autori
Lucio Baldelli, Carlo Bertana, Viviana Bertelli, Laura Bussotti, Chiara Cappelletti, Cornelia Natalia Catella, Mauro Cittadini, Antonio Crialesi, Patrizia Cupperi, Giustina Czosnika, Simona Dell’Elce, Francesca Della Ratta, Letterio Fazzari, Umberto Fracassi, Salvatore Franco, Roberto Frisari, Carola Gatta, Alessandro Guarasci, Luca Guerri, Marica Guiducci, Claudio Imperi, Margarita Lopez Perez, Claudio Mantovani, Stefano Marcovaldi, Assunta Mezzanotte, Angelo Miranda, Rita Narzisi, Michela Poggipollini, Carlo Rampioni, Luca Roberto, Antonella Simonelli, Giorgio Termini, Marco Valente, Sandro Venanzi.
Descrizione
C’è un verde prezioso in città. Non quello dei parchi e delle aree attrezzate, ma un verde ribelle, anarchico: si slancia dalle crepe dei marciapiedi, prorompe nelle aiuole e nei terreni incolti, addobba ruderi e manufatti abbandonati. Frammenti di quello che il paesaggista francese Gilles Clément nel 2005 ha chiamato “Terzo paesaggio”: uno spazio di risulta non controllato dall’uomo, improduttivo e perciò ignorato o malvisto dalla società, ma rifugio e incubatore di biodiversità in ambiente urbano.
Negli ultimi due decenni è aumentata la consapevolezza di quanto sia importante preservare la ricchezza di specie vegetali e animali, primi fra tutti gli insetti impollinatori, in ecosistemi che si sono fatti sempre più poveri e frammentati. In parallelo, l’idea che il verde spontaneo rappresenti una risorsa utile ha attecchito fino a dare buoni frutti, tanto che oggi le amministrazioni di molte città italiane hanno riconosciuto la necessità di ridurre il numero di sfalci dei prati e di mantenere all’interno dei parchi urbani alcune zone incolte che fungano da serbatoi di biodiversità. Una piccola-grande rivoluzione che ci invita anche a rimettere in discussione il canone del “bello” nell’ambito del verde pubblico e privato.
Questo lavoro è il frutto di un laboratorio annuale per i soci di Officine Fotografiche Roma coordinato da Laura Bussotti, Carola Gatta e Antonella Simonelli. Nasce dalla volontà di indagare in modo creativo la natura dell’“altro” verde, spontaneo e marginale, all’interno del comune di Roma, osservandolo con uno sguardo nuovo. Sulle orme di Clément, abbiamo provato ad avvicinarci alla diversità con stupore e rispetto, considerando “la non-organizzazione come un principio vitale grazie al quale ogni organizzazione si lascia attraversare dai lampi della vita”.